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| Genève in Dragão Caixa, Eurolega |
L'hockey svizzero sta passando una fase di ristrutturazione, dopo del suo momento di maggior gloria. La nazionale è una delle squadre più antiche del hockey mondiale, stando presente in competizione internazionale da sempre, anzi, uno dei migliori e più antiche tornei si gioca (da 1921, ogni due anni attualmente) in Svizzera, il Internazionale di Montreux (culla dell'hockey svizzero, implementato da turisti inglese). Dopo di un periodo meno positivo di cinque anni consecutivi senza participare nelle grandi competizioni, la nazionale svizzera è stata sempre presente da 1989, avendo un lavoro progressivo e sostenibile con i suoi nuovi atleti. Dopo delle generazioni dei anni 30 and 50 che sono riuscito ai terzi e quarti posti delle competizioni europee (incluso secondo posto in 1937) e, una volta, un terzo e quarto posto in Campeonati del Mondo, la Svizzera è stata fuori dei grandi risultati per molti anni, no avendo participato fra 1984 e 1989.
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| La nazionale svizzera in 1980 |
Nell'inizio dei anni '80 l'hockey svizzero ha subito molti cambi, sia di qualità sia di quantità. Le società svizzere eranno 100% concentrate in territorio dove si parla francese o tedesco, faccendo l'estensione alla regione italiana da 1985. Le prime due regioni anche hanno sviluppato e cresciuto nel numero di società. Così, nell'inizio dei anni '90, le società svizzere ha passato di 5/7 società a 15. Sei delle otto squadre che participano nella LNA (principale lega svizzera) sono stati fondati nei anni '80. Questo sviluppo sostenibile è colpito anche le squadre nazionale, supportate dai antichi giocatori come Jean-Baptiste Piemontesi o Jean-Luc Christen. Sono riuscito a qualche risultati positivi, come tre quarti posti consecutivi nella Copa di Europa (1994, 1996, 1998) e un sviluppo considerabile nelle Coppe del Mondo (11º in 1989, 9º in 1991 e tre sesti posti consecutivi in 1993, 1995 e 1997). Svizzera era, in quel momento, la prima squadra non-professionista ad impaurire i favoriti.
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| La nazionale giovanile in Santander, 2005 |
In fatto, questo sviluppo non'è stato supportato dalla parte economica. L'hockey svizzero è ancora (sempre è stato) 100% non-professionista, essendo a volte necessario che le spese sianno pagate dai giocatori quando vanno ad una competizione internazionale. Comunque, la crescita di questo sport non si ha fermato mai. Nei anni '90 Svizzera aveva già 20 società e, all'inizio di questo millennio, due fattori molto importanti hanno avuto in contributo cruciale verso al sviluppo sostenibile di qualità. Primo: i allenatori iberici che hanno arrivato alle società e alle squadre nazionale. Secondo: l'inclusione di squadre tedesche e austriache nelle competizione nazionale e, anche, di giocatori iberici, italiani e argentini nella LNA.
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| I bambini de oro dell'hockey svizzero |
Il primo aspetto è stato molto benefico, principalmente per la nazionale. Nel 2000, il portoghese Pedro Antunes ha caricato la nazionale U20, fino a 2006. Lui è riuscito due quinti posti, quattro quarti posti ed uno terzo posto. Questo terzo posto è, finoggi, il migliore risultato di sempre di una squadra svizzera giovanile. È stato preso in 2005 in Santander (Spagna). Su questa squadra c'erano giocatori importanti come Roman Langenegger (portiere com meno rete subiti in questa competizione), Simon von Allmen, Gael Jiménez e Federico García-Mendez. Questi due ultimi giocatori hanno più tardi participato nel Europeo 2006 e Mondiale 2007, dove Svizzera è riuscita ad avere la migliore classifica di sempre: il secondo posto. Questi 'bambini de oro' avevano già provato in 2005 nel mondiale, avendo perso con Portogallo per 3-2. Al di là di Jiménez e Méndez, c'erano i fratelli Huaert come portieri, i fratelli Matthieu e Florian Brentini davanti, Jérôme Desponds, Samuel Wenger, Michael Muller e Stefan Rubi, guidati dall'ex-internazionale Alain Richard. Il suo successo e, per conseguenza, la crescita di qualità dell'hockey svizzero, ha portato molti di questi giocatori ad un livello professionista, fuori del suo paese. Nils Hauert, Federico García-Mendez e Jérôme Desponds sono stati in Italia e Mendez ha giocato anche in Francia. Oggi la nazionale svizzera è guidata dal catalano Nené Zabalia, ex-internazionale spagnolo e per la seconda volta guidando la nazionale, dopo 2009-2011.
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| Pedro Antunes |
Il secondo tema principale del sviluppo dell'hockey svizzero sono stati i campionati nazionali. Da 2002 che le squadre tedesche e austriache, vicine alla frontiera, sono permesse di participare nei campionati svizzeri, cercando di aumentare la qualità e competitività di questi campionati. Società come Weil o Friedlingen, entrambi tedeschi e participando nella LNA, lottano con altre squadre svizzere per i primi posti della classifica, avendo già vinto una volta ognuno. Si è vero dire che la qualità cresce con queste squadre, è anche vero che pochi giocatori svizzeri fanno parte di queste squadre (l'unico giocatore svizzero era Daniel Dietrich in Weil l'anno scorso). L'altra novità nel campionato svizzero è l'aquisto di giocatori iberici, argentini ed italiani. L'anno scorso eranno 20 nella LNA. Questi giocatori arrivano in Svizzera con l'obiettivo di trovare lavoro fuori l'hockey, faccendo la seguente procedura: le società offrono lavoro e accettano i giocatori secondo il suo livello hockeyistico, dall'altra parte, i giocatori cercano le società secondo le condizione di lavoro e di hockey, sapendo di anticipo che l'hockey svizzero è 100% non-professionista. Il Friedlingen tedesco è stata la prima squadra con giocatori professioniste, nel 2012, aquistando i internazionali Jordi Camps (Catalogna), Michel Dantas Zanini (Brasile), i fratelli Negro e Cachi Paez e Chula Marimont (tutti argentini).
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| Friedlingen, campioni svizzeri in 2012 |
Nonostante il cambio profondo con la fine della generazione di oro e le dificoltà economiche che ci mancavano per migliorare le condizione delle società e dei giocatori, l'hockey svizzero continua a scommettere in un futuro di grandi risultati, sia per il lavoro nel settore giovanile (dei 1000 giocatori, 60% appartengono a squadre giovanile), sia per l'aquisto di giocatori stranieri di buon livello, cercando di mantenere i risultati di 2006 e 2007 come una situazione normale, invece di speciale.






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